La Civita
L'origine del nome di questo quartiere è palesemente il latino
civitas, città. Questo infatti è ritenuto il più antico nucleo dell'
abitato. Racchiusa entro le mura fino al XVI secolo, la Civita per
le sue caratteristiche morfologiche può considerarsi una fortezza
naturale, aggrappata ad un altipiano a forma piramidale circondato
dal burrone della Gravina e da altri strapiombi e ripidi dirupi.

Il burrone
della Gravina e le mura hanno reso, per secoli, inespugnabile il
sito durante i periodi di assedio. Ha rappresentato la città, con
tutte le sue funzioni amministrative e religiose. Non a caso il
Duomo è stato edificato proprio sulla sua acropoli, a rappresentare
l'importanza del sito rispetto ai Sassi, considerati all'epoca piccoli
casali fuori le mura ed utilizzati come luoghi di sepoltura.
La sua parte più alta, dove sorge il Rione Castelvecchio,
presentava numerose fortificazioni di epoca medioevale, e su queste
oggi insistono alcuni fra i più bei palazzi della città. A caratterizzare
la Civita non vi è solo l'imponente Duomo, ma anche i resti delle
numerose torri che la cingevano, come la Metellana, sul versante
del Sasso Barisano, e la Torre Quadra e Torre Capone sul versante
Caveoso.
I numerosi reperti rinvenuti alla Civita dal medico-archeologo
Domenico Ridola nel sepolcro della Cattedrale, attestano la presenza
a Matera di un consistente insediamento umano già dal IX secolo
a.C. con caratteristiche e cultura tipiche dei numerosi centri delle
popolazioni dell'antica Lucania, confederati fra loro. La presenza
delle colonie greche sulla vicina costa di Metaponto ha lentamente
dissolto questa netta impronta etnica e culturale, pur lasciando
alla città una sua vita autonoma, sebbene sotto l'incessante influenza
ed impulso della civiltà magno-greca.
Sasso Caveoso
L'origine del nome è incerta, ma vi sono tre ipotesi. Potrebbe
derivare dal latino caveosus, cioè con molte grotte, oppure dal
fatto che si volge verso la città di Montescaglioso, un tempo detta
Mons Caveosus. Vi è anche l'ipotesi che il nome derivi dalla sua
particolare forma ad anfiteatro, che ricorda la cavea romana. Si
estende a sud della Civita, ed è ben visibile dal piano dal belvedere
di Piazzetta Pascoli. Nonostante abbia fama di essere il quartiere
più scavato, presenta anche pregevoli costruzioni palazziate, specie
verso il rione Pianelle e nei pressi di Via Purgatorio Vecchio.
E' delimitato da Via Madonna delle Virtù ed è attraversato da Via
Bruno Buozzi, ricavata dove sino agli anni '30 vi era uno dei canali
detti "grabiglioni".
Pur presentando tracce di nuclei abitati e casali in epoca
remote, ha cominciato a far parte integrante della città intorno
al Cinquecento, allorquando subì un'esplosione demografica a seguito
dei flussi migratori provenienti dai Balcani. A sud del quartiere
infatti si stabilì un cospicuo numero di serbo croati, che localmente
venivano denominati "schiavoni", cognome ancora presente in città.
E' proprio in questa zona, denominata Casalnuovo, che è possibile
vedere la piu' semplice abitazione presente nei Sassi, la grotta
tamponata.
Sasso Barisano
L'origine del nome è anche qui incerta. Potrebbe derivare
dalla sua esposizione verso la città di Bari oppure dalla presenza
al suo interno della famiglia gentilizia romana Varisius, da cui
Varisianus e quindi Barisano, o anche da vòrja, cioè bora, vento
da settentrione. E' situato nella estesa valle calcarea posta davanti
alla facciata della Cattedrale, e si estende a nord ovest della
Civita. Risulta visibile parzialmente dal belvedere di Piazza Vittorio
Veneto e dalla chiesa di Sant'Agostino, e nella sua interezza da
Piazza Duomo.
La Gravina e la Murgia
Questa zona del sud può offrire al visitatore nuove ed inattese
occasioni per entrare in contatto con l'ambiente, la natura, la
storia e le tradizioni. Un territorio che l'uomo ha sempre abitato
ed attraversato, lasciando evidenti segni del suo passaggio e dei
suoi siti stanziali, dal paleolitico al neolitico, fino ai giorni
nostri. La Gravina è un profondo burrone, un canyon lungo diversi
chilometri percorso da un torrente. Le città di Matera si è sviluppata
lungo i dirupi di questa Gravina, come diremo nelle pagine successive,
dando vita al vasto tessuto urbano dei Sassi e della Civita. Con
un facile sentiero che scende da porta Pistola, nei pressi del convento
di S. Lucia alla Civita, è possibile raggiungere la più importante
riserva d'acqua dei tempi antichi, cioè il laghetto di acqua perenne
detto lo Jurio, alimentato dal torrente Jesce, con piccole cascate,
durante le piogge. La Murgia (dal latino murex: roccia, pietra,
da cui muro, muretto a secco) è un altopiano calcareo che si estende
dal Salento fino a Matera, di natura carsica, con fauna e flora
tipiche. Grotte, chiese rupestri e villaggi neolitici sono il segno
della presenza ininterrotta dell'uomo in questo habitat, prima raccoglitore,
poi pastore e agricoltore.